Cristina Scardovi – design a Rovigo – 26/05/2012
Terzo ed ultimo appuntamento con Home Sweet Home, il mini laboratorio di design low cost a Rovigo. Dopo aver affrontato il rapporto tra le persone e gli oggetti con il collettivo di designer Dorothy Gray e aver creato un oggetto concreto come una lampada guidati da Agnese Baruzzi, ad Home Sweet Home impareremo a giocare con stoffe, fili e bottoni per creare oggetti di arredamento. L’artista che ci guiderà nel processo creativo è Cristina Scardovi, scenografa faentina, dello studio di progettazione Quadrilumi.
L’appuntamento è fissato per sabato 26 maggio dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00 in Via F. Malipiero, 15/A-B a Rovigo (campanello Akoé). Vi ricordiamo che le iscrizioni sono ancora aperte! Scarica il modulo di iscrizione!
Cristina Scardovi dedica molta attenzione alla ricerca e all’accostamento di stoffe e passamaneria unite tra loro attraverso punti di vista e zig-zag sfilacciati che, proprio perché “imperfetti”, sono in grado di conferire alle creazioni un’atmosfera magica e poetica. Da questo punto di vista, le creazioni di Cristina Scardovi si rendono particolarmente adatte per arredare la camera dei più piccoli.
In questo laboratorio non conterà avere una capacità eccelsa nel cucire, anzi: una certa inesperienza sarà produttiva nell’ottenere un buon risultato finale, purché si abbia voglia di sperimentare e di giocare con i materiali e le proprie idee.
Lo studio di progettazione Quadrilumi.
Lo studio Quadrilumi è composto da Cristina Scardovi, scenografa, e da Michele Giovanazzi, architetto. Cristina e Michele nel loro studio-laboratorio di Castel Bolognese progettano scene e costumi per lo spettacolo, allestimenti, installazioni, sculture, lampade e mobili. Progetti che spesso amano realizzare personalmente.
Inventano allestimenti scenografici per mostre ed eventi, offrendo suggestive e poetiche chiavi di lettura ai temi trattati. Sono maestri nel creare magiche “sintonie” tra lo spazio architettonico dei luoghi, le opere esposte e l’atmosfera evocativa delle loro scenografie e installazioni, nelle quali inseriscono sculture ed oggetti sottilmente integrati nello spazio, trasformandolo in un ambiente coinvolgente di affascinante ed estetica fruizione.
Amano riutilizzare oggetti già portatori di una storia, che decontestualizzati, acquistano nuove valenze narrative e poetiche. La loro impronta vuole essere leggera e personale, ironica, evocativa e sempre contemporanea. Lavorano con materiali che riescono a controllare, a fare propri, come legno, ferro, carta, stoffa, per ideare progetti dove, oltre all’approccio sempre creativo, si evidenzia una trama, meglio un ordito, irrinunciabilmente
riconducibili all’architettura.